Il sistema d'allarme nel Pacifico
Il
Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) è la sede operativa dello Tsunami
Warning System nel Pacifico (PTWS). Ha sede alle Hawaii. Il PTWS si
avvale di 150 stazioni sismiche in giro per il mondo e riceve il segnale
di circa 100 stazioni che misurano le variazioni del livello marino. Il
sistema invia informazioni e messaggi di allerta ai centri autorizzati dei paesi rivieraschi del Pacifico. A fianco del PTWC vi
sono altri centri di allerta come quello degli Stati Uniti (West
Coast/Alaska Tsunami Warning Center), quello del Cile (Sistema
Nacional de Alarma de Maremotos), del Giappone (a
cura della Japan Meteorological Agency)
e della Russia (Yuzhno-Sakhalinsk Tsunami Warning Center).
|

Fig. 1: Una sistema di
monitoraggio di tsunami in prossimità delle coste dell'Alaska. La boa
trasmette ad un satellite il segnale proveniente da un sistema, posto
sul fondo del mare, che registra variazioni di pressione.
(Credit:
Deep-ocean Assessment
and Reporting of Tsunamis - NOAA) |
Quando le
stazioni sismiche della rete registrano un terremoto di magnitudo rilevante,
con epicentro nella zona del Pacifico il PTWC viene messo in allerta. Se la
magnitudo è compresa fra 6,5 e 7,5 viene emesso un bollettino informativo
ai paesi membri. Se invece il sisma ha magnitudo superiore a 7,5, viene
inviato un bollettino di allerta che avvisa della possibilità che sia stato
generato un maremoto, ed entrano in stato di allarme i paesi raggiungibili
dal maremoto nelle prime 6 ore. In situazione di allerta, i dati delle
stazioni mareografiche vengono continuamente tenuti sotto controllo. Se i
sensori registrano il passaggio del maremoto, viene inviato un bollettino di
conferma dell'allarme, e se dall'analisi dei dati che sono trasmessi in
tempo reale al PTWC si rileva che il maremoto è transoceanico, il bollettino
viene esteso all'intero Pacifico. Lo stato d'allerta perdura fintanto che il
pericolo non è cessato.
 |
Fig. 2:
Schema di uno strumento DART. Sul fondo marino è collocato un
sensore di pressione che comunica con un canale acustico i dati alla
boa ad esso associata. La boa a sua volta invia i segnali ai centri
di acquisizione dati.
(Credit:
Deep-ocean Assessment
and Reporting of Tsunamis - NOAA) |
Le boe
Come già accennato, un sistema di
allarme tsunami consta di una rete sismica, per la rilevazione dei
terremoti che potenzialmente possono generare un maremoto, e di una rete di
stazioni oceanografiche e di un centro di analisi dei dati. Il sistema
di monitoraggio marino, oltre che di stazioni installate vicino alla costa,
come i mareografi, può anche valersi di stazioni poste in mare aperto. Le
stazioni, come il sistema DART (Deep-ocean Assessment and Reporting of
Tsunamis) mostrato nelle figure 1 e 2, sono costituite da un misuratore di
pressione idrostatica posto sul fondo dell'oceano e da una boa posta in
superficie: ad intervalli temporali definiti il sensore rileva la pressione
e per via acustica trasmette il dato alla boa che è collegata con canale
satellitare al centro di controllo. Quando viene individuata una condizione
di allarme il sistema aumenta la frequenza di campionamento dei dati fino al
successivo segnale di cessato allarme.
The Webweavers: Last modified Tue, 1 Aug 2006 14:30:08 GMT
|