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Giacomo Ciamician   (continua)  

 
Fig. 1: Casa di via Guido Reni dove abitava Ciamician a Bologna (sul lato sinistro, al centro della fila).
(Credit: Filippo Monti)

Ciamician è considerato uno dei padri della fotochimica, anche se si limitò ad osservare più che altro il comportamento chimico delle sostanze sotto l'azione della luce solare e a studiare vari tipi di reazioni (ossido-riduzioni, polimerizzazioni, condensazioni e auto-ossidazioni).
Il primo lavoro di tipo teorico fu, secondo alcuni, quello di Lasareff (1907) anche se altri  tendono ad attribuire il primato alla legge di T.C.Grotthus (1817) e J.W. Draper (1841). Grazie anche all'importante contributo di J. Stark (1913) e di molti altri scienziati fra le due guerre, la fotochimica si rivelerà fondamentale per lo studio della fotosintesi, dei catalizzatori attivati dalla luce, delle numerose reazioni fotoindotte e dei processi fotografici. Oggi una sua importante applicazione è quella relativa alla detossificazione delle acque reflue. Invece il ricorso alla fotolisi per ottenere dall'acqua l'idrogeno, ossia un combustibile pulito, non è ancora giunto a risultati economicamente vantaggiosi.
 

Ciamician si adoperò per creare a Bologna la Scuola Superiore di Chimica Industriale e quella di Agraria, oltre che per l'edificazione del nuovo Istituto di Chimica. Dal 1910 fu Senatore del Regno e Consigliere Comunale a Bologna. Tra i vari interventi, si ricorda quello in Senato a proposito del recepimento della Convenzione di Berna (1906) che proibiva l'impiego del fosforo bianco nella fabbricazione dei fiammiferi.

 


Fig. 2: La maschera antigas detta di Ciamician-Pesci.
(Credit: The Great War Society)


Quando scoppiò il primo conflitto mondiale, Ciamician moltiplicò i suoi impegni, nonostante fosse contrario alla guerra. Fu così che nacque la maschera antigas, poi detta di Ciamician-Pesci, costituita di strati di garza sovrapposti e imbevuti di soluzioni alcaline. Fu presentata a Bologna il 29 maggio 1915 e ne parlò anche il New York Times. Purtroppo era efficace solo per il cloro e, quando gli austriaci passarono al fosgene, fu un disastro e così venne abbandonata a favore di quelle inglesi.

 

 

Fig. 3: La Scienza per tutti (15 maggio 1913).
(Credit: Biblioteca personale dell'autore)


Ciamician partecipò attivamente ai lavori della SIPS (Società Italiana per il Progresso delle Scienze), di cui faceva parte anche il fisico bolognese Augusto Righi. Teneva in grande considerazione la cooperazione interdisciplinare e la divulgazione scientifica. Collaborò alla "Rivista di Scienza", poi "Scientia" e a "La Scienza per tutti", edita da Sonzogno, alla quale collaborava anche Righi.

Tra Ciamician e Righi, colleghi per 32 anni, sussisteva una notevole affinità intellettuale e una profonda amicizia. Commemorando Righi in Senato il 24 giugno 1920, Ciamician defìnì la morte dell'amico "uno dei più grandi dolori della mia vita". Dopo circa un anno e mezzo, anche Ciamician morì, pianto dagli amici, dagli studenti e dai concittadini.

Resta da chiedersi se il sogno di Ciamician sia ancora tale oppure si stia avverando. Imponenti centrali, come quella entrata in funzione da poco a Siviglia (Fig.4) farebbero pensare di sì. Questa centrale sfrutta la tecnologia del solare termico, ossia il sole serve a riscaldare l'acqua che, trasformata in vapore, aziona turbine per produrre energia elettrica. La convenienza economica del procedimento, confrontato con quello basato sulla combustione di gas, è incerta e andrebbe valutata nel lungo periodo. Invece, i benefici ecologici sono sicuri e, in tempi di crisi energetica, l'energia solare non va sprecata. Per il solare termico però, come per le altre opzioni (fotovoltaico, produzione d'idrogeno per scissione dell'acqua, fotosintesi artificiale) resta un cammino da compiere più o meno lungo a seconda dei casi e solo la ricerca scientifica interdisciplinare e coordinata potrà rendere davvero competitivo il massiccio ricorso al sole.


Fig. 4: La torre della nuova centrale solare termica a concentrazione di Siviglia.
(Credit: Inhabitat.com)
 
Fig. 5: Ciamician e Silber sul terrazzo sovrastante il laboratorio.
(Credit: Raccolta museale del Dipartimento di Chimica dell'Università degli Studi di Bologna)

(Giacomo Ciamician  - pagina 4 di 4)
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