Alexandre-Gui Pingré (1711-1796)

Transito del 6 giugno 1761
Il 17 novembre 1760 Pingré lasciò Parigi in grande trepidazione, consapevole dei pericoli a cui sarebbe andato incontro durante il lungo viaggio verso la piccola isola di Rodrigues, situata a est del Madagascar e oggi appartenente alla Repubblica di Mauritius.

All'epoca, Francia ed Inghilterra erano in lotta tra loro per il predominio sulle rotte marine, il che comportava violente battaglie in mare e alti costi in termini di vite umane ed imbarcazioni. In vista del transito di Venere del 1761, era stato promosso un accordo dalle Accademie delle due nazioni affinché non fossero ostacolati gli scienziati impegnati nei viaggi per osservare il tanto atteso fenomeno celeste. Ciononostante, gli astronomi non si sentivano al sicuro e a ragione, dato che le navi in guerra prima sparavano e poi, eventualmente, controllavano i lasciapassare.

Già il giorno dopo la partenza, la nave francese con a bordo gli uomini e la strumentazione della spedizione di Pingré si trovò in vista di cinque navi da guerra britanniche. L'abilità del capitano, nonché le favorevoli condizioni meteorologiche, favorirono la fuga dei francesi. L'incontro ravvicinato non fu però senza conseguenze per l'astronomo, il quale dovette proseguire il viaggio in condizioni meno agevoli, essendosi visto ridurre ampiamente lo spazio a disposizione per lasciare posto ai cannoni in assetto da battaglia. 

 

  Fig. 1: Busto di Alexandre Gui Pingré, conservato al Louvre.
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Credit: www.insecula.com )

Durante il viaggio vi fu una disputa tra Pingré ed il navigatore dell'equipaggio, su quale fosse il metodo migliore per calcolare il punto nave, in particolare, la longitudine. Ne nacque una sfida: i due dovevano determinare le coordinate secondo il proprio metodo e poi confrontarle, con risultati, spesso, fortemente discordanti. Quando si giunse nei pressi delle isole di Capo Verde, mentre l'uno sosteneva che, continuando sulla stessa rotta, si sarebbe passati ad est delle isole, l'altro era sicuro del passaggio a ovest. Il comandante, per evitare brutte sorprese, decise di fermare la nave di notte e di proseguire a vista fino al doppiaggio delle isole.

Superato il capo di Buona Speranza e trovatisi nell'Oceano Indiano, l'arrivo all'isola di Rodrigues sembrava cosa fatta, quando fu intercettata una nave francese. L'euforia, dovuta al pensiero di poter ottenere viveri freschi, fece subito posto allo sconforto nel constatare che l'imbarcazione era fortemente danneggiata e necessitava di essere scortata fino all'isola di Mauritius. Il tempo perso rischiava di mandare a monte la spedizione scientifica, ma Pingré, dopo insistenti lamentele e rischiando di essere messo ai ferri, riuscì ad ottenere di essere trasferito da Mauritius a Rodrigues a bordo di una veloce corvetta.

Nonostante il maltempo che prolungò il viaggio di qualche giorno, il 6 giugno 1761 Pingré poté finalmente seguire il transito dal luogo prestabilito, ma le avventure non finirono qui. A fine giugno, una nave corsara inglese giunse a Rodrigues; l'imbarcazione su cui era arrivato l'astronomo fu catturata e, dopo essersi visti razziare tutto il possibile,  Pingré e compagni furono abbandonati sull'isola. A trarli in salvo arrivò una nave francese che portò gli sventurati sull'isola Bourbon (l'attuale Reunion, nelle isole Mascarene) e da lì, su di una nuova imbarcazione, Pingré partì per la Francia. Sennonché, sulla rotta del rientro l'imbarcazione francese fu abbordata da una nave della marina britannica e dirottata in Portogallo. Qui, stanchi e lungi dal voler riprendere la via del mare, Pingré ed i suoi decisero di raggiungere Parigi su di un carro trainato da buoi.

Per ulteriori informazioni si rimanda agli scritti originali di Pingré disponibili on-line.