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Eustachio Manfredi  (continua)

Nel 1690, Manfredi fondò, assieme ad altri valenti scienziati (tra i quali il medico Giovan Battista Morgagni), l'Accademia degli Inquieti, dove ci si rivolgeva con particolare attenzione ai nuovi sistemi filosofici, quali quello di Cartesio, Leibniz e Newton, e allo studio sperimentale e osservativo dei fenomeni della natura.


Fig. 1: Una moderna vetrata dell'Istituto delle Scienze di Bologna con l'emblema dell'Accademia degli Inquieti fatto proprio dall'Accademia delle Scienze. Il serpente che si morde la coda è simbolo dell'eternità e racchiude Terra e Luna su un cielo stellato. Si distingue una parte illuminata, il giorno, ed una in ombra, la notte. I simboli del tempo hanno, così, la loro cornice nel simbolo dell'eternità. La mancanza di un Sole visibile non costringe l'Accademia a prendere posizione nella diatriba tra sistema geocentrico ed eliocentrico. Il motto "Mens agitat" è ripreso da Virgilio.
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Credit: Accademia delle Scienze di Bologna)

L'Accademia degli Inquieti - centro trainante della cultura bolognese - contribuì in modo determii.nante alla nascita dell'Istituto delle Scienze, fondato dal conte Luigi Ferdinando Marsil
Qui l'astronomia ricopriva un ruolo prevalente, costituendo l'elemento base per un nuovo sistema scientifico alternativo a quello aristotelico.

Fig. 2: Gli strumenti di Lusverg, utilizzati da Manfredi nella Specola marsiliana, oggi esposti nella Sala Meridiana del Museo della Specola, lo stesso ambiente nel quale furono utilizzati dopo la costruzione della torre astronomica dell'Istituto delle Scienze.
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Credit: Museo della Specola dell'Università degli Studi di Bologna)


(Eustachio Manfredi - pagina 2 di 4)
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