"Evoluti per caso"
TAPPA VALPARAISO

Gli studenti raccontano


Brunella e Lidia:

"La visita al SHOA (Servicio Hidrografico y Oceanografico Armada de Chile)"

La mattina del terzo giorno ci svegliamo nel bellissimo porticciolo di Marina di Huiguerillas dopo aver passato la notte su Adriatica. Un po' di peripezie per raggiungere il prof. Tinti e il resto del gruppo e finalmente ci avviamo verso la sede del SHOA (Servicio Hidrografico y Oceanografico Armada de Chile) situata su una delle quarantuno colline di Valparaiso.
Gli interessi scientifici del SHOA sono moltissimi in quanto costituisce il servizio ufficiale tecnico permanente dello Stato in idrografia, cartografia, oceanografia, maree, maremoti, geografia, navigazione, astronomia, segnale orario, aerofotogrammetria applicata alle carte nautiche e quant'altro possa rendere più sicura la navigazione.
Appena arrivati ci accoglie il comandante. Dopo le doverose presentazioni iniziamo la visita e ci rechiamo nella sala delle conferenze dove ci espongono il funzionamento del sistema di allarme maremoti.

Il Cile si estende per più di 4000 Km da Nord a Sud (tra 17º3' e 56º30' di latitudine Sud) interamente affacciato sull'Oceano Pacifico e questo ne fa uno dei Paesi con la più alta percentuale di coste. È evidente quindi l'interesse dello Stato a conoscere in dettaglio la morfologia del fondale oceanico.


Rappresentazione schematica di un maremoto. Per vedere l'animazione fai click sulla figura.
(Credit: SHOA)

 

Il Paese è interessato costantemente da fenomeni geofisici anche di notevole importanza e spesso purtroppo devastanti per le aree interessate.
Ricordiamo che nel 1960 al largo delle coste di Valdivia si verificò il più grande terremoto mai registrato, di magnitudo 9.5, che generò un devastante tsunami che investì le coste del Cile centro-meridionale con una serie di onde di 8-10 metri di altezza per poi spingersi fino alle Hawaii (a 10.000 km dall'epicentro), ma anche in Nuova Zelanda, in California, in Giappone e alle Filippine.
La causa di questo come della gran parte dei fenomeni geofisici che si verificano nel Paese è la sua posizione geografica, situata di fronte a una zona di subduzione in cui la placca di Nazca si immerge al di sotto della placca Sudamericana alla velocità di 9 cm all'anno. Questa situazione geotettonica rende il Paese una zona favorevole alla generazione di grandi tsunami. Per questo motivo uno dei più grossi impegni del SHOA è la sezione SNAM (Sistema Nacional de Alarma de Maremotos).

 


Copertura del Sistema di Allarme Tsunami nel Oceano Pacifico. I circoli indicano stazioni di marea sulle coste controllati da differenti agenzie internazionali, i triangoli sensori di profondità DART.
(Credit: TWSP)
 

Ci spiegano che uno degli obbiettivi principali è la coordinazione tra lo SNAM e il Sistema Internazionale di allarme tsunami del Pacifico che permette loro di ricevere e inviare informazioni su un eventuale maremoto che si verifichi nell'intera area oceanica.
Il lavoro di previsione e allerta tsunami può contare sulla collaborazione di diversi sistemi tecnologicamente avanzati.

TREMORS è costituito da un sismometro posizionato a 2100 metri di altezza, in cima al cerro El Roble, una collina sopra Valparaiso; esso localizza il sisma, ne calcola l'energia, stima la probabilità di maremoto e invia i dati al centro di analisi del SHOA.


La boa, al largo del Cile, collegata ad un sensore posizionato sul fondo del mare. Il sistema è in grado di rilevare oscillazioni del livello del mare.
(Credit: SHOA)
 

 

 

 

 

 

 

 

Il sistema BOYA DART consiste di un sensore di precisione capace di rilevare oscillazioni del livello del mare di 4 cm ed è posizionato sul fondale dell'Oceano Pacifico, a 5000 metri di profondità al largo della costa nord del Cile, di fronte a Pisogna, a 530 km dalla costa (286 miglia nautiche). In caso di rilevamento di una variazione del livello del mare il sensore invia un segnale ad una boa istallata in superficie che trasmette le informazioni in tempo reale al SHOA (e ai centri di allerta tsunami alle Hawaii, in Alaska e negli Stati Uniti) attraverso il sistema satellitare GOES che permette di sapere dove e quando si è originato il maremoto nelle acque profonde e dopo quanto tempo raggiungerà la costa. È a questo punto che dal SHOA si informa l'ONEMI (Oficina Nacional de Emergencia del Ministerio del Interior) il quale si preoccuperà di allertare i vari uffici regionali fino alle forze di polizia che direttamente avvisano la popolazione locale delle zone interessate.

Non è raro, in queste zone, vedere sulla spiaggia o, comunque, vicino alla costa, dei cartelli verdi con impresso un omino che scappa inseguito da un'onda di maremoto indicanti la direzione da seguire per mettersi in salvo salendo ad almeno 20 metri sul livello del mare.
Entrando nella sala delle conferenze abbiamo trovato ad ogni posto una cartella contenente numerosi opuscoli sull'attività del SHOA e una cosa che colpisce è che buona parte sono opuscoli divulgativi proprio sul comportamento da tenere in caso di maremoto, ce n'è perfino uno dedicato ai più piccoli con giochi e disegni che possano insegnare ai bambini a riconoscere l'arrivo di un'onda.

Per rendere più efficace il lavoro della protezione civile il SHOA realizza inoltre le cosiddette "mappe di inondazione". Si tratta di cartine geografiche (al momento sono 29, relative alle città più popolate della costa) indicanti le zone che verrebbero inondate in caso di maremoto. Le mappe di inondazione vengono calcolate per eventi estremi di campo vicino, cioè per maremoti prodotti dalla zona di scorrimento (subduzione) tra la placca di Nazca e la placca continentale, a 80-100 km al largo delle coste del Cile. Per determinare la zona di inondazione vengono fatte delle simulazioni numeriche, che tengono conto della batimetria e della topografia della zona. Le simulazioni permettono di descrivere, a seconda delle caratteristiche del terremoto tsunamigenico, la propagazione delle onde del maremoto fino alla costa e il loro impatto sulla linea costiera. In generale, per le simulazioni vengono considerati gli eventi sismici estremi che hanno la massima probabilità di avvenire: sulla base di terremoti storici documentati, si stimano le caratteristiche tipiche di possibili terremoti che potrebbero avvenire nella zona considerata. A seconda delle simulazioni effettuate, si stima il livello massimo di inondazione atteso. Per es. la mappa di Iquique è stata prodotta considerando due eventi estremi, del 1868 e del 1877, scelti perché sono gli eventi meglio documentati che hanno colpito la zona.

Alla fine della conferenza tutti a pranzo ma dopo, aspettando il nostro fidato autista che tarda ad arrivare c'è ancora un po' di tempo per visitare il "Museo Historico" nel quale sono esposti gli inizi dello studio idrografico della Nazione.
La prima sala ospita una serie di antichi strumenti di navigazione come barometri o sestanti e un buon numero di antichi documenti di bordo. Segue la galleria dei pionieri dell'idrografia nella quale possiamo ammirare i ritratti dei più illustri studiosi dell'Oceano di qualche secolo fa.
Impariamo che la conoscenza idrografica del Cile si deve a intrepidi naviganti tra i quali Fitz-Roy capitano del Beagle che portò fin su queste coste Darwin.
Possiamo inoltre vedere le miniature di molte delle imbarcazioni dell'Armada un buon numero delle quali è ormeggiato nel porto di Valparaiso visibile anche dal cortile della caserma grazie alla sua invidiabile posizione panoramica.